Acireale

Mercoledì, 14 Gennaio 2015 12:42
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Acireale: il carnevale di Sicilia
 
Ricca di chiese e palazzi barocchi, Acireale prende il nome dal mito greco di Aci e Galatea e sorge su una terrazza lavica sul Mar Ionio. La Storia della città deriva principalmente dalla città di Aci da cui prende il nome. Molti degli abitanti di Aci si spostarono dalla zona dove ora sorge Acicastello per avvicinarsi al mare, molti di questi, mercanti e religiosi portarono notevole ricchezza al luogo che nel suo primo insediamento tardo medievale si chiamava Aci d'Aquilia o Aquilia Nuova.
 
Fu Filippo IV di Spagna a darle il nome di Acireale; colpita anch'essa dal terremoto del 1693 risorge ancora più florida e ottiene l'onore di costituirsi diocesi a sè. 
 
Oggi attrae turisti da tutto il mondo, per lo splendido Carnevale con i suo carri allegorici e grotteschi.
 
Gli Itinerari Acesi di Sebastiano
Mi permetto di dire una mini Catania e consiglio di cominciare dalla chiesa di S. Sebastiano, mio omonimo, con facciata barocca e campanile nel corpo della chiesa, come quelli della Val di Noto .
 
Poi passiamo al Duomo con facciata neo gotica, la chiesa di Santi Pietro e Paolo e il palazzo del Municipio.
 
In via Marchese di S. Giuliano c'è la Biblioteca comunale e la Pinacoteca Zelantea.
 
La città ha anche delle rinomate e salutari Terme chiamate di Santa Venera ed è sede di un famoso teatro di pupi siciliani: il teatro di Turi Grasso.
 
Per chi visita questa città è d'obbligo fare un salto vella vicina Acitrezza, un villaggio di pescatori legata al grande romanzo i” i Malavoglia “ di Giovanni Verga, da vedere la casa del Nespolo e i faraglioni, massi enormi scagliati dall'Etna, secondo la leggenda, dal mitologico Polifemo, che indispettito e accecato dal trattamento di Ulisse, cercava di colpire la sua nave in fuga e gli innamorati Aci e Galatea.
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Caltagirone

Mercoledì, 14 Gennaio 2015 11:35
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Caltagirone: Ceramiche di Sicilia
 
Dopo Catania è una delle città più fiorenti situate nell'entroterra siciliano, storico collegamento tra la piana di Gela e la piana di Catania, presente dall'età del bronzo con degli insediamenti preistorici, diventa un vero villaggio e scopre le arti della ceramica già con i greci. Caltagirone non risplende di particolare interesse per tutti i popoli che dominano le coste, i musulmani la invadono, ma nonostante la posizione che consente un ottimo controllo del territorio arrivano ai nostri giorni poche testimonianze che raccontino di una Caltagirone bizantina o Araba. 
 
I primi documenti storici risalgono all'anno 1090 quando i Normanni con il Conte Ruggero entrarono nella città. Da qui una veloce ascesa che dopo i Vespri Siciliani vede la città arricchirsi in seguito allo sviluppo del commercio, con una ricca comunità ligure, i genovesi e gli ebrei abitarono la città, portando nuova linfa e denaro alla città, quest'ultimi però, vennero espulsi durante la dominazione spagnola e la crescita economica si arrestò.
 
Una nuova rinascita delle attività della città si ha dopo il terremoto del 1693, che aveva devastato anche Caltagirone, la popolazione aumenta di dimensioni, crea una sua Università, un polo ospedaliero d'eccellenza per l'epoca, nuovi edifici barocchi e anche rinnovate botteghe d'arte che le danno il meritato nome di "Città della Ceramica".
 
Con Don Luigi Sturzo si oppone al fascismo e con la seconda guerra mondiale soffre anch'essa della migrazione sfrenata verso gli Stati Uniti.
Dopo numerosi anni di depressione, al momento è una delle prime città siciliana per le arti della Ceramica, inserita all'interno dei comuni patrimonio dell'Unesco e nella Val di noto, e vanta un grande patrimonio artistico e tradizioni del tutto Siciliane, ogni giorno in mostra, per i turisti di tutto il mondo.
 
Gli itinerari Calatini di Sebastiano
Entrando in città ci si trova in via Roma, con la villa Comunale e lo scenografico settecentesco teatrino del giardino pubblico, il belvedere della città ci introduce poi al museo della ceramica. 
 
Tutto in questa città ci parla di ceramica e vive in funzione di essa, a prova di ciò basta osservare l'imponente scalinata di Santa Maria del Monte che si innalza maestosa da piazza municipio, realizzata in maiolica dall'architetto Giacalone su progetto del Gagini, con i suoi 142 scalini riunisce Caltagirone alta con Caltagirone bassa.
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Castelmola

Mercoledì, 14 Gennaio 2015 12:42
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Castelmola : il balcone su Taormina
 
Sorge come difesa della vicina Taormina, la sua posizione permette facilmente di guardarle le spalle essendo posizionata subito sopra Monte Tauro.
 
La sua storia si lega fortemente a Taormina, durante le dominazioni e le invasioni di quest'ultima ne segue sempre il destino, Greci, Arabi, Bizantini e Normanni, ne fanno una roccaforte sempre più possente e autonoma. Vive dei fasti di Taormina finchè non diventa comune a sè dopo l'unità d'Italia.
 
Da ricordare i ruderi delle possenti mura Normanne, il duomo, il belvedere che si ammira su due fronti, uno del castello e uno dalla chiesa madre e le chiese di San Biagio, San Giorgio e dell'Annunziata.
 
Ai giorni d'oggi visitando Castelmola, ci si accorge di percorrere un luogo pieno di tradizioni e di ricordi fortemente Siciliani.  Non per nulla è inserito nella lista dei borghi più belli d'Italia.
 
Gli Itinerari di Sebastiano
A piedi, da Villa Almoezia, è possibile raggiungere Castelmola in circa 15 minuti; questo borgo sovrasta Taormina ed è cosi piccolo, ma così prezioso ed ordinato, da essersi meritato l'appellativo di "balcone su Taormina";
 
Affacciandosi dal belvedere all'ingresso del paese, non si può non scorgere anche l'Etna, la baia di Giardini Naxos, Capo S.Alessio, Letojanni e lo Stretto di Messina fino alla Costa Calabra.
 
Linde e silenziose sono le viuzze che percorrono il paese e piccole, sono le case in pietra locale che si affacciano irregolarmente sull'impianto urbano, che attraversando tutto l'insieme, si ha la sensazione surreale, di attraversare un presepio vivente.
 
Piazza S.Antonio è un altro punto panoramico che accoglie i turisti con splendidi mosaici, su pavimenti in pietra lavica bianca; Il castello, fortezza Normanna che sovrasta Castelmola, è ormai composto solo dai resti delle mura; la chiesa Madre è situtata in piazza del Duomo, mentre sono da citare la chiesa di S. Giorgio per la sua austera semplicità, e la chiesa di S. Biagio per la notevole volta a botte al suo interno; più in basso percorrendo la scorciatoia che ci porta a Taormina, troviamo la porta dei Saraceni ed un nuovo panorama formidabile.
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Catania

Mercoledì, 14 Gennaio 2015 11:33
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Catania: straordinaria, pettegola e misteriosa.
 
Catania è la seconda città per popolazione in Sicilia, viene fondata nel XIII secolo a.C. dai sicani e si sviluppa sulla costa orientale dell'isola ai piedi del vulcano attivo più alto d'europa: l'Etna.
 
Rifondata dai Greci e conquistata dal tiranno di Siracusa, diventa provincia romana nel 263 a.C. fino alla dominazione ostrogota subito dopo la caduta dell'impero romano. I Bizantini e I Musulmani fino al 1089, I Normanni, gli Svevi e gli Angioini durante il basso medioevo e infine gli Aragonesi, si susseguono nel darle lustri e poteri fino a fare divenire Catania Capitale del regno di Trinacria nel 1282.
 
Con la sconfitta degli aragonesi la Sicilia perde l'indipendenza e diventa possedimento prima degli spagnoli, poi dei Savoia e dei Borboni. Nel 1622, Emanuele Filiberto di Savoia, le da un senato con funzioni amministrative pari a quelle di Palermo e di Messina.
 
Due grandi catastrofi affliggono la città nel 1669 e nel 1693; la prima è un eruzione dell'Etna che non lascia scampo a gran parte del territorio Catanese, forse la più devastante eruzione documentata di un vulcano in epoca storica, inizia nella primavera del '69 fino a concludersi, a metà luglio dello stesso anno. La seconda e non meno distruttiva disgrazia che colpisce catania solo 20 anni dopo è il terremoto della val di Noto 23esimo tra i terremoti più rovinosi della storia.
 
La struttura urbanistica successiva al terremoto, deriva da una pianta voluta dal duca di Camastra e dall' Arch. Vaccarini che progettarono la risurrezione della città con l'edificazione di ricchissimi palazzi barocchi.
 
Alla nascita del Regno d'Italia, sarà uno dei comuni più importanti della Sicilia, e con la Repubblica diventerà poi capoluogo di provincia, la seconda guerra mondiale andrà a colpire il porto e alcuni edifici storici, seminando rovine tra abitazioni e monumenti.
 
L'età moderna vede Catania aprirsi sempre di più ai giovani e alle diverse culture che migrano per necessità nell'isola, si distingue per l'università, per la lotta alla mafia e per la grande capacità dei catanesi di espandersi commercialmente anche al di fuori della città, investendo su diverse attività nei capoluoghi di provincia limitrofi.
 
Gli Itinerari Catanesi di Sebastiano
Tutti i miglior itinerari turistici considerano la piazza del Duomo una visita obbligata; al suo interno: "u liotru" (in italiano: l'elefante) ovvero una scultura di lava raffigurante un elefantino, simbolo della città che sorregge un obelisco egizio dedicato alla Dea Iside. Sul lato meridionale della piazza, si trova un edificio settecentesco, ex sede del "Seminario dei Chierici, con a fianco la Fontana dell'Amenano, opera del 1867 di Tito Angelini  e la via per "a pischeria" (in italiano: la pescheria), un mercato attivo tutt'ora che sorge al di sotto delle mura di Carlo V e in particolare sotto all'arco detto "la bella porta" di porto Vecchio del 1533. Sempre su Piazza Stesicoro: sul lato est si affaccia il Duomo di Catania, risalente al 1092 e ricostruito nel 1693 dopo il terremoto e sul lato Nord il Municipio del Vaccarini sede del comune.
 
Percorrendo Via Etnea dalla Fontana dell'elefante andando verso nord, passando attraverso Piazza dell'Università e Piazza dei Quattro Canti, si giunge a Piazza Stesicoro, dove è possibile ammirare i resti dell'Anfiteatro del secondo secolo d.C. le cui pietre in parte vennero utilizzate dagli Ostrogoti per ricostruire le mure della città dopo la vittoria sui Romani. Nella piazza troviamo anche la chiesa dei Cappuccini e il monumento a Vincenzo Bellini, catanese illustre, famosissimo nel mondo per le sue opere liriche. Molto vicino alla piazza un altro mercato tipico detto "fera 'o luni" (in italiano: la fiera del lunedi)
 
Castello Ursino
Struttura imponente, fatta edificare da Federico di Sveva tra il 1239 e il 1250, è attorniata da un fossato e ha una pianta quadrata con ai quattro angoli delle torri alte 30m. Il castello è ora sede del Museo Comunale ed è aperto al pubblico, al suo interno collezioni di pregio donate da baroni, principi e monasteri siciliani, si ritrovano in mezzo ad ampissime sale, rimaneggiate nel cinquecento o ricostruite dopo il terremoto.
  
Altri luoghi d'interesse
Villa Bellini, la Basilica della Colleggiata, il Teatro Massimo, via Crociferi, via Etnea, piazza Università, la chiesa di S.Agata, il palazzo delle Poste centrali, l'osservatorio Astrofisico, i centri commerciali. 
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Giardini Naxos

Mercoledì, 14 Gennaio 2015 12:42
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Giardini Naxos: La prima o seconda colonia greca
 
Dal nome Giardini, alla città venne aggiunta la parola Naxos, da Nasso, la prima o seconda colonia greca in Sicilia. A fondarla furono i Calcidesi dell'Eubea, Guidati da Tucles nel 735 a.C. possiede ancora i resti delle mura irregolari costruite nel VI secolo a.C, venne rasa al suolo dal Tiranno di Siracusa e anche se costituita da un grande golfo naturale, vive da sempre all'ombra della sovrastante Taormina fino all'autonomia raggiunta aprendo un varco al passaggio di Garibaldi.
 
Si coltiva nel XV secolo la canna da zucchero e fioriscono alcune arti quali la lavorazione del ferro battuto e della ceramica.
Nell'età moderna viene conosciuta come località di mare, i suoi abitanti sono per lo più pescatori e ristoratori d'esperienza.
 
Gli Itinerari di Sebastiano
Questa cittadina, un po confusionaria per i  molti Turisti provenienti da Taormina, è abbastanza affollata nelle giornate estive, si sviluppa lungo un golfo che è facilmente ammirabile dall'alto di Taormina e di Castelmola, per le luci del litorale, specchiate nelle acque antistanti.
Sono di notevole interesse: la fortezza quadrangolare di Capo Schiso, il parco archeologico e la Stazione Ferroviaria, quest'ultima assolutamente da visitare, perché uno degli ultimi simboli dell'originale stile liberty palermitano.  
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Noto

Giovedì, 11 Dicembre 2014 19:17
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Noto: Il Barocco Siciliano in rosa
 
il Comune di Noto, situato in provincia di Siracusa è il più grande per estensione in Sicilia, nel 2002 viene dichiarato per il suo centro storico patrimonio dell'Unesco e dell'umanità. 
 
La sua storia risale ad insediamenti autoctoni trovati sul monte Alveria e a Noto Antica, 8 km più in là della Noto odierna. 
 
Neas o Neatos secondo alcuni testi antichi di Tito Livio era una colonia Siracusana, ma il trattamento che i Romani le riserbarono saranno molto diversi dalle altre città schierate con i tiranni di Siracusa, infatti i trattati di pace la videro assegnare il nome di città alleata alla pari di Taormina e Messina; 
 
Dopo l'occupazione della Sicilia nel 550 d.C. da parte delle legioni Bizantine di Giustiniano, Noto viene invasa dagli arabi nell'860 d.C. e liberata come le altre città vicine dal Conte Ruggero d'Altavilla, fedele agli angioini venne sconfitta dagli aragonesi che ne fortificarono le mura con il vicerè Gonzaga nel 1542.
 
Dopo il terremoto della Val di Noto del 1693, la città viene ricostruita grazie ai progetti di importanti architetti settecenteschi, per questo Il colore rosato della pietra utilizzata per le costruzioni in città fa da padrone nel barocco delle chiese e dei palazzi di Noto, rendendoli unici, armoniosi e solari; Con l'unità d'Italia perde il titolo di comune capo Valle e durante i moti carbonari acquista il titolo di capoluogo di provincia che con la spedizione dei mille conserverà per un breve periodo fino al 1865.
 
A causa del processo migratorio che influenzerà la città nel periodo della seconda guerra mondiale, la popolazione e l'economia di Noto inizia diminuire fino al 1977, quando l'interesse per le architetture di grande valore storico presenti nel paese, porterà ad un simposio organizzato dal Regista Corrado Sofia.
 
Nel 1996 crolla la cupola della cattedrale per un difetto di costruzione e per il sovraccarico di un solaio nella navata centrale. riaperta nel 2007 dopo undici anni di restauro, con essa apre una nuova stagione di ripresa per la città che nel 2002 viene inserita tra i patrimoni dell'Unesco.
 
Grazie alle splendide architetture del barocco notino, uniche nel loro genere, la città si presta per essere un ottima scenografia per film di registi internazionali come, Antonioni, Zeffirelli, Tornatore, Comencini, De Sica e Rossellini.
 
Grandissimo valore danno alla città, facente parte dell'Associazione Città del vino, i vigneti pregiati risalenti a viticolture preistoriche e senza dubbio uve di eccellenza da cui vengono prodotti alcuni dei migliori "Nero d'Avola" Siciliani.
 
Gli Itinerari Notini di Sebastiano
Cominciamo da Porta Reale ad Est percorrendo Corso Vittorio Emanuele: troviamo la Chiesa di San Francesco con l'ex convento e il Monastero dei Benedettini del Salvatore e il Museo Civico.
 
Dal monastero si arriva a Palazzo Ducezio, di fronte c'è la scenografica piazza su cui campeggia il Duomo; arricchiscono la piazza, l'ottocentesco palazzo Arcivescovile, la Chiesa, il monastero del Salvatore e il palazzo Landolina; una strada a sinistra porta a palazzo Nicolaci Villadorata del seicento.
 
Ritornati su Corso Vittorio, la chiesa del Collegio a San Carlo, Piazza XXIV Maggio e l'ex convento Dominicano si affacciano sulla chiesa di San Domenico, la cui facciata è in un fantastico tufo color miele.
 
Corso Vittorio finisce col Teatro Comunale dell' 800 e la chiesa di San Michele del '700.
 
Dopo la via Sollicano si arriva a Piazza Mazzini dove si erge la chiesa del Crocefisso.
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Savoca

Mercoledì, 14 Gennaio 2015 12:42
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Savoca: la Sicilia del padrino e le mummie del convento dei Cappuccini.
 
Borgo medioevale, con evidenti contaminazioni rinascimentali e barocche, si sviluppa su una cresta rocciosa fra agrumeti, vigneti e uliveti. I primi documenti storici che citano la città risalgono al basso Medioevo con Ruggero II d'Altavilla che la Istituisce Baronia e con Torrente Pagliara e la FIumara d'Agrò la dona all'archimandrita di Messina.
 
Il vero sviluppo della città avviene nel 400 quando l'archimandrita Luca IV de Bufalis la rende sua stabile dimora e capoluogo delle terre limitrofe.
 
E' da notare la formazione di una  piccola comunità ebraica che porta l'istruzione alle arti della lavorazione della seta e del ferro e alla coltivazione della canna da zucchero e della vite.
 
Sottomessa a Messina, sfruttata dai vari governi e dominazioni che si succedettero in SIcilia, gli abitanti di Savoca diminuiscono sempre di più e anche dopo la soppressione del feudalesimo, la sua decadenza è evidente. A colpirla nuovamente sarà il terremoto del 1908 e solo negli ultimi anni del diciannovesimo secolo, per la scelta di alcuni registi famosi che la rendono il set di film internazionali come il Padrino, incomincerà a risollevarsi.
 
E' ora una città dedicata al turismo d'eccellenza e non mancano al suo interno monumenti e architetture di pregio come le chiese di cui è ricca, il convento dei cappuccini con la cripta, le rovine del castello di Pentefur, la porta della città. l'antico carcere e la sinagoga.
 
Gli Itinerari di Sebastiano
Se pensate di andare indietro nel tempo, di almeno 50 anni, quando le auto erano poche e tutto era silenzio, se cercate questo allora non dovete fare altro che prendere l'auto e recarvi a Savoca.
 
I vecchi e solitari vicoli, i superbi panorami sul mare di Taormina, il bar Vitelli del Padrino, la chiesa di S. Nicolò del matrimonio di Michael Corleone ed Apollonia: Savoca è questo ma anche altro.
 
Oltre alle scenografie del padrino, i turisti cercano le famose “ Mummie” del convento dei Cappuccini; queste si trovano nella cripta sottostante al convento dei frati Cappuccini, qui in delle nicchie, i cadaveri disseccati di notabili che dietro pagamento ai frati, davano il consenso ad essere mummificati per dare prestigio alla loro famiglia.
 
Il metodo per la mummificazione risaliva ai Fenici e durò sino al 1866, consisteva nello svuotamento degli organi interni, trattati con speciali unguenti per non rinsecchirsi, poi i corpi venivano riempiti di paglia per raggiungere il volume originale ed infine venivano vestiti con i loro abiti e portati in processione nella cripta definitiva, dove particolari correnti d'aria creavano il giusto ambiente per mantenere i corpi.
 
A proposito, mentre siete a Savoca, non mancate di fare un salto nella vicina Casalvecchio per ammirare la stupenda chiesa dei Santi Pietro e Paolo.
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Siracusa

Giovedì, 11 Dicembre 2014 20:29
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Siracusa: un viaggio indietro nel tempo, la neapolis a Ortigia e le colonie greche del tiranno Dionisio.
 
Incerte sono le voci che attestano la fondazione della città al popolo dei Sicani o dei Siculi, ciò che le testimonianze documentabili portano alla luce sono i resti di alcune necropoli sicule ad Ortigia e alcuni ritrovamenti di villaggi autoctoni preistorici in varie zone urbane della città.
 
La fondazione greca è risalente al 734 a.C. con i Corinzi che da un piccolo villaggio costruirono la seconda colonia greca in Sicilia. 
Nel 485 a.C. sotto la guida del tiranno di Gela diventa una delle città più floride dell'Isola, così ricca è potente da poter muovere guerra agli Etruschi, ai Siculi, Sicani e perfinio alle colonie Ateniesi. 
 
La grande potenza economica e militare di Siracusa attirò tra le sue mura grandi scienziati e filosofi come Platone, Archimede, Pindaro ed Eschilo che le diedero sempre più importanza fino a richiamare le ire e le paure dell'esercito Cartaginese prima e di quello romano poi.
 
Cicerone nell'epoca romana, difende la città dalla corruzione e dagli abusi del malgoverno della nobiltà Siracusana, con due importantissime orazioni che lo fecero divenire il più grande avvocato della roma antica, sconfiggendo Quinto Ortensio e prendendo il suo posto.
 
Nel 45 d.C. vi dimora San Paolo che fonda la prima comunità cristiana d'occidente che nella tranquillità si espande fino alla conquista della città da parte degli arabi, dopo un assedio di ben 10 mesi.
 
Siracusa viene liberata dal dominio musulmano solo nel 1085 per mano dei Normanni; dopo un terribile terremoto nel 1170 prima i Pisani e poi i Genovesi amministrano la città che diventerà ufficialmente possedimento di Federico II di Svevia fino alla conquista degli angioini e la riconquista degli Aragonesi.
 
Morto Federico III D'aragona che istituì in Siracusa la "Camera Regionale" ponendo la città in dote alla Regina. Carlo V sconfiggendo gli aragonesi, trasforma le mura e le rinforza per creare una fortezza militare di grande interesse strategico.
 
I due terremoti del 1542 e del 1693 con la peste del 1729 mandarono la città in rovina che si riprese un secolo dopo soprattutto grazie alla sua posizione favorevole al commercio con i paesi libici e al suo porto, principale punto di comunicazione tra la madre patria e la Libia.
 
Durante la seconda guerra mondiale quando gli americani sbarcarono in Sicilia, Siracusa divenne il porto di riferimento dei militari anglo-americani subendo violenti incursioni aeree da parte dei tedeschi e ingenti danni agli abitati civili.
 
Siracusa è ora uno dei principali centri turistici della Sicilia, i resti delle civiltà greche nella parte nord ovest di Ortigia e gli edifici barocchi nella parte al di là della Darsena dividono la città in moderna e antica. Unici collegamenti alla "città vecchia" sono il ponte Umbertino e il Ponte di Santa Lucia che percorrono il canale della Darsena, uno dal lato del porto grande e l'altro dal lato del porto piccolo.
 
Gli itinerari Siracusani di Sebastiano
Io comincerei dall'isola di Ortigia: oltrepassato il ponte Umbertino, incontriamo i resti del tempio dedicato ad Apollo e procedendo verso sud troviamo la settecentesca chiesa di San Paolo, all'inizio di corso Matteotti, dopo palazzo Cireco vi è la trecentesca chiesa di San Cristoforo, continuando arriviamo nell'ottocentesca piazza Archimede: il centro di Ortigia, in mezzo la fontana di Artemide e i palazzi dell'Orologio, Lanza Buccheri e il Banco di Sicilia.
  
Salendo per via Montalto si giunge a palazzo Mergulese-Montalto e andando per via Roma  si arriva alla chiesa della Concezione, bella da visitare all'interno con le sue opere, da qui proseguiamo per piazza Duomo; il preesistente tempio greco di Atena fu risistemato dal vescovo Zosimo a chiesa, la Cattedrale con una facciata del 1725-53 è a dir poco "stupenda", ricostruita con sul prospetto due ordini di colonne stile Corinzio, si vedono all'ingresso e nelle navate le colonne originarie del tempio greco, mentre sulla navata destra una preziosa fonte battesimale del XII secolo, infine la cappella di Santa Lucia del XVII secolo.
 
Accanto al Duomo c'è il palazzo Arcivescovile e all'angolo con via Minerva, il Municipio o palazzo Vermexio; edifici di altissimo pregio storico e monumentale nelle aree limitrofe sono: il palazzo Interlandi, il palazzo Francica Nava ed il palazzo Beneventano del Bosco.
 
Per via Picherali si giunge alla piazzetta San Rocco con palazzo Migliaccio del '300, da qui si apre un panorama stupendo e troviamo la fonte Aretusa verdeggiante di papiri; per la passeggiata della marina salendo si arriva alla chiesa del Collegio dei Gesuiti, davanti alla passeggiata al mare si apre il Porto Grande e sulla punta di Ortigia il famosissimo Castello Maniace, dal lungomare si arriva alla chiesa dello Spirito Santo del '700 e la chiesa di San Benedetto del '500, poi palazzo Parisio e la galleria del palazzo Bellomo del secolo XIII, da via Roma e all'incrocio di via Maestranze: la chiesa di San Francesco e i palazzi Bufardeci, Zappalà-Gargallo, Bonanno e Impellizzeri.
 
Lasciando Ortigia per arrivare nella parte opposta si potrebbe iniziare da fuori città con una visita al castello di Eurialo, poi scendere nel viale Rizzo e quindi nella antichissima “Neapolis” di origine greco-romana dove ancora giacciono i resti delll'Anfiteatro,  dell' Ara di Ierone, del teatro Greco e delle grandi Latomie, grandi cavi di pietra, la più conosciuta è quella dell'Orecchio di Dionisio, dove venivano imprigionati, gli avversari sconfitti.
 
In viale Teocrito c'è il parco di villa Landolina, dove ha sede il Museo Archeologico Regionale e nelle vicinanze una struttura architettonica moderna di egual pregio dove troviamo il santuario della Madonna delle Lacrime del 1957, eretto a ricordo della miracolosa lacrimazione di un effige in gesso raffigurante il cuore di Maria Immacolata.
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Taormina

Giovedì, 11 Dicembre 2014 20:29
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Descrivere Taormina e le sue incomparabili bellezze è un'impresa da non poco, Taurmina (in siciliano) è una sintesi di tutti quei popoli che hanno dominato la SIcilia: "vadda Taurmina e poi diri che ti firriasti a Sicilia" (in siciliano), Traduzione: "vedi Taormina e hai visto tutta la Sicilia".
 
Venne Fondata dai Greci Calcidesi d'Eubea, che dopo essere sbarcati intorno al 734 a.C. in Sicilia e aver fondato Naxos, fuggono verso i monti arroccandosi e fortificando Monte Tauro per difendersi dal Tiranno di Siracusa Dionisio.
 
Grande splendore visse Taormina durante il governo del Re Andromaco nel 735 a.C e sotto la dominazione romana del 263 a.C. mentre venne sconfitta per mano dei Siracusani intorno al 335 a.C. e dovette soccombere ai Musulmani nel 969 d.C. che la depredarono e la chiamarono "Almuzia" in onore del vincitore;
 
Dopo aver distrutto la città, il califfo "Al Muizz"se ne innamorò per la sua posizione strategica, la ristrutturò riorganizzandola urbanisticamente e fornendola dei più bei giardini di Sicilia, infine la riabbellì arricchendola di essenze e alberi da frutto, fino al 1078 quando il Conte Ruggero la espugnò in uno storico assedio di altri tempi.
 
La città di Taormina, successivamente poco considerata dai Normanni e decimata dall'assedio, a causa delle contaminazione religiose non cattoliche avute con gli arabi, viene accorpata alla diocesi di Messina. 
 
Ai Normanni seguirono gli Svevi e nell'anno dei Vespri Siciliani Taormina fu una delle prime città ad insorgere contro la dominazione Francese del 1282. 
 
A Taormina tutto tace fino al 1410 quando il parlamento Siciliano, uno dei più antichi d'europa, nel famosissimo Palazzo Corvaja, decide di riunirsi per eleggere il nuovo Re di SIcilia, in presenza della regina Bianca Navarra.
 
Taormina fedele alla corona spagnola viene espugnata dai Francesi nel 1676 e concessa alla vicina Savoca che aveva invece trattato la resa agli Orleans.
 
Le vicende che si susseguirono portarono Taormina ad essere parte del dominio Austriaco, poi dei Savoia e poi ancora dei Tedeschi che lo cedettero ai Borboni, all'arrivo di Garibaldi, l'Italia si unì e nulla fù più come prima.
 
Senza Re e regnanti, Taormina inizia a risplendere tra le odi di scrittori e filosofi come Johann Wolfgang Goethe, Edmondo De Amicis, Friedrich Nietzsche, Sigmund Freud e Gabriele D'annunzio;
 
Appare nei quadri e nei dipinti dei più grandi pittori della Belle Epoque come Gustav Klimt, Robert Howthorn Kitson e Otto Geleng;
 
Diventa ed è ancora, una città donata al cinema e allo spettacolo, promuovendo festival internazionali come le premiazioni per il David di Donatello e per i Nastri d'argento.  
 
Si sono innamorati di Taormina, e continuano a tornarci anonimamente, attori del calibro di Robert De Niro, Marlon brando, Sophia Loren, Antonio Banderas, Tom Cruise, Cary Grant ed Elizabet Taylor.
 
Il Teatro antico ha ospitato concerti di cantanti internazionali che non hanno resistito al fascino di un così elegante palcoscenico, come Sting, i Pink Floyd, Mark Knopfler, Bob Dylan, gli Spandau Ballet, i Deep Purple, i Simple Minds e tanti altri.
 
Gli Itinerari Taorminesi di Sebastiano
Da Villa Almoezia percorrendo pochi metri verso sinistra con alla vostra destra l'Etna, si giunge in uno dei Belvedere più affascinanti della Sicilia e del mondo, dal santuario della Madonna della Rocca, chiesa costruita all'interno della roccia ai piedi del Castello Saraceno, si potranno percorrere ben 570 gradini  tra fichi d'india e macchia mediterranea per raggiungere la piazza IX Aprile, una delle più famose di Taormina, con la Torre dell'Orologio e la misteriosa chiesa di San Giuseppe e l'ex chiesa di Sant'Agostino.
 
Dalla piazza IX Aprile il corso Umberto porterà da un lato verso al Palazzo Corvaja, la villa Comunale all'antichissimo anfiteatro Greco Romano e dall'altro lato verso Porta Catania, verso il duomo, il Municipio e Palazzo Santo Stefano.
 
Castelmola da Villa Almoezia è raggiungibile facilmente, in macchina seguendo la strada principale che va verso la collina o a piedi per gli escursionisti seguendo le indicazioni apposite e i percorsi da trekking. Notevole importanza per la difesa di Taormina ebbe questo piccolo paese costruito su una cupola di roccia calcarea, le sue mura vennero costruite in parte dagli arabi e in parte dai Siracusani. all'interno le chiese di S.Giorgio e i resti di un piccolo castello cinquecentesco, oltrechè un piccolo ma suggestivo panorama nella piazza centrale dove si affacciano romantiche pizzerie e tipici bar locali.
 
Fonti e riferimenti web
Pubblicato in Taormina