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Noto: Il Barocco Siciliano in rosa
il Comune di Noto, situato in provincia di Siracusa è il più grande per estensione in Sicilia, nel 2002 viene dichiarato per il suo centro storico patrimonio dell'Unesco e dell'umanità.
La sua storia risale ad insediamenti autoctoni trovati sul monte Alveria e a Noto Antica, 8 km più in là della Noto odierna.
Neas o Neatos secondo alcuni testi antichi di Tito Livio era una colonia Siracusana, ma il trattamento che i Romani le riserbarono saranno molto diversi dalle altre città schierate con i tiranni di Siracusa, infatti i trattati di pace la videro assegnare il nome di città alleata alla pari di Taormina e Messina;
Dopo l'occupazione della Sicilia nel 550 d.C. da parte delle legioni Bizantine di Giustiniano, Noto viene invasa dagli arabi nell'860 d.C. e liberata come le altre città vicine dal Conte Ruggero d'Altavilla, fedele agli angioini venne sconfitta dagli aragonesi che ne fortificarono le mura con il vicerè Gonzaga nel 1542.
Dopo il terremoto della Val di Noto del 1693, la città viene ricostruita grazie ai progetti di importanti architetti settecenteschi, per questo Il colore rosato della pietra utilizzata per le costruzioni in città fa da padrone nel barocco delle chiese e dei palazzi di Noto, rendendoli unici, armoniosi e solari; Con l'unità d'Italia perde il titolo di comune capo Valle e durante i moti carbonari acquista il titolo di capoluogo di provincia che con la spedizione dei mille conserverà per un breve periodo fino al 1865.
A causa del processo migratorio che influenzerà la città nel periodo della seconda guerra mondiale, la popolazione e l'economia di Noto inizia diminuire fino al 1977, quando l'interesse per le architetture di grande valore storico presenti nel paese, porterà ad un simposio organizzato dal Regista Corrado Sofia.
Nel 1996 crolla la cupola della cattedrale per un difetto di costruzione e per il sovraccarico di un solaio nella navata centrale. riaperta nel 2007 dopo undici anni di restauro, con essa apre una nuova stagione di ripresa per la città che nel 2002 viene inserita tra i patrimoni dell'Unesco.
Grazie alle splendide architetture del barocco notino, uniche nel loro genere, la città si presta per essere un ottima scenografia per film di registi internazionali come, Antonioni, Zeffirelli, Tornatore, Comencini, De Sica e Rossellini.
Grandissimo valore danno alla città, facente parte dell'Associazione Città del vino, i vigneti pregiati risalenti a viticolture preistoriche e senza dubbio uve di eccellenza da cui vengono prodotti alcuni dei migliori "Nero d'Avola" Siciliani.
Gli Itinerari Notini di Sebastiano
Cominciamo da Porta Reale ad Est percorrendo Corso Vittorio Emanuele: troviamo la Chiesa di San Francesco con l'ex convento e il Monastero dei Benedettini del Salvatore e il Museo Civico.
Dal monastero si arriva a Palazzo Ducezio, di fronte c'è la scenografica piazza su cui campeggia il Duomo; arricchiscono la piazza, l'ottocentesco palazzo Arcivescovile, la Chiesa, il monastero del Salvatore e il palazzo Landolina; una strada a sinistra porta a palazzo Nicolaci Villadorata del seicento.
Ritornati su Corso Vittorio, la chiesa del Collegio a San Carlo, Piazza XXIV Maggio e l'ex convento Dominicano si affacciano sulla chiesa di San Domenico, la cui facciata è in un fantastico tufo color miele.
Corso Vittorio finisce col Teatro Comunale dell' 800 e la chiesa di San Michele del '700.
Dopo la via Sollicano si arriva a Piazza Mazzini dove si erge la chiesa del Crocefisso.